29 novembre 2006

Ravanando per la Valle Pesio

Oggi di nuovo uscita per monti. Di nuovo in Valle Pesio. L'obiettivo che ci eravamo prefissati: Punta Labiaia Mirauda (1971 m s.l.m.).
Guida alla mano siamo partiti dal Pian delle Gorre. Ma dopo più di un'ora di marcia ci siamo accorti di aver preso il sentiero sbagliato... che era a fondo cieco. Il tempo limitato ci ha costretti a rinunciare all'ascesa (e perché, anche volendo, alla fine il sentiero giusto non siamo riusciti a individuarlo). Peccato.
Vorrà dire che ritenteremo in futuro.
Sperando di riuscire a capire dove cappero si trova quel maledetto "sentiero che sale a sinistra nella faggeta".

26 novembre 2006

Oggi canto questa

JEALOUS GUY - John Lennon

I was dreaming of the past.
And my heart was beating fast,
I began to lose control,
I began to lose control.

I didn't mean to hurt you,
I'm sorry that I made you cry,
I didn't want to hurt you,
I'm just a jealous guy.

I was feeling insecure,
You might not love me any more,
I was shivering inside,
I was shivering inside.

I was trying to catch your eyes,
Thought that you were trying to hide,
I was swallowing my pain,
I was swallowing my pain.

24 novembre 2006

[Carpe Diem] Postilla

Talvolta il destino ci concede una seconda possibilità.

23 novembre 2006

Carpe Diem

Da qualche giorno ci penso.
Al fatto che spesso si perdono delle occasioni. Si buttano via perché si è distratti da altro, oppure perché lì per lì non le riconosciamo o non le riteniamo importanti. Salvo poi rendersi conto a posteriori che forse sarebbe stato meglio far scelte diverse. Senza lasciarsi troppo condizionare dal mondo esterno e dai falsi moralismi.
Come un disco rotto dentro di me si ripete all'infinito questo verso di Camillo Sbarbaro:
"Felicità non t'ho riconosciuta che al fruscio con cui ti allontanavi"
E resta un po' d'amaro in bocca. Per quello che poteva essere e non c'è stato (per ora, ma meglio non farsi troppe illusioni). Per quella felicità che era lì a portata di mano e che non ho voluto prendere.
E per cosa? La vita è breve, costellata di dolore e sofferenza. Perché gettare alle ortiche le cose belle che ci possono capitare?
Ora non so che darei per poter tornare indietro.
“Andai nei boschi perchè desideravo vivere con saggezza, per affrontare solo i fatti essenziali della vita, e per vedere se non fossi capace di imparare quanto essa aveva da insegnarmi, e per non scoprire, in punto di morte, che non ero vissuto. Non volevo vivere quella che non era una vita, a meno che non fosse assolutamente necessario. Volevo vivere profondamente e succhiare tutto il midollo di essa, vivere da gagliardo spartano, tanto da distruggere tutto ciò che non fosse vita, falciare ampio e raso terra e mettere poi la vita in un angolo, ridotta ai suoi termini più semplici ”
(da "Walden ovvero la vita nei boschi" di Thoureau)

22 novembre 2006

Casino del Cars (1864 m s.l.m.)

Un'altra breve escursione, di nuovo in Valle Pesio. Questa volta siamo partiti dal Villaggio Ardua e ci siamo diretti al Casino del Cars, una sella che mette in comunicazione la Valle Pesio con la Valle Ellero.
La giornata era spettacolare! come si può vedere dalla foto che ho scattato una volta arrivata a destinazione. Niente foschie o nebbie a nascondere la pianura, aria cristallina tanto era nitida e pulita. Proprio bello, da non voler più tornar giù. Anche perché al sole, riparati dall'aria da alcune grosse rocce, a ridere per le battute dei colleghi, si stava divinamente. Ma ahimé il tempo è tiranno e dopo una breve pausa per mangiare e riposare un pochino, si è dovuti tornar giù a valle.

19 novembre 2006

Tra castelli e vigne

Oggi bella escursione per Langhe con un collega. Dovevamo essere più persone, ma all'ultimo gli altri hanno avuto dei contrattempi e così siamo rimasti in due (e un cane). Siamo partiti da Serralunga d'Alba e ci siamo diretti verso Perno, percorrendo principalmente carrarecce e capezzagne tra le vigne. Arrivati a Perno siamo andati fino alla bella cappella di S. Stefano, dove ci siamo fermati una mezz'ora per pranzare. Poi di nuovo in marcia per concludere l'anello e ritornare a Serralunga. Il percorso non presenta difficoltà, il dislivello complessivo è infatti di soli 416 metri.
Alla fine, prima di rientrare, siamo anche andati a visitare il castello, molto bello e ben conservato.
Bel giro. Peccato solo per la luce, che dato il cielo velato non era delle migliori. Però è stata una bella camminata, e la compagnia più che gradevole non ha fatto che rendere la giornata molto piacevole.

17 novembre 2006

Diamante

Come forse si può notare da quanto scrivo, sono attaccatissima alla mia terra. Quando sono in giro per lavoro, poter vedere attorno a me le mie montagne, il profilo inconfondibile della mia città, tutti i posti che mi sono cari mi fa stare bene e in pace con me stessa.
Però c'è un altro posto che occupa una fetta del mio cuore.
Diamante. La "Perla del Tirreno", come la definì Matilde Serao. Un bellissimo paesino di pescatori che se ne sta arroccato sulla costa calabrese, la riviera dei cedri.
Ci sono stata la prima volta che avevo 3 anni. E da quel momento in poi tutte le estati, quasi senza eccezioni. Oramai anche laggiù per me è "casa". Distante più di 1000 km da qui, permette davvero di staccare dalla vita di tutti i giorni, lontano da impegni, preoccupazioni.
Quando riesco a andare giù per farmi qualche giorno di ferie è un vero e totale relax. E ogni tanto, soprattutto adesso che le giornate qui iniziano a essere fredde e corte, ripenso con nostalgia al sole, al mare, alle passeggiate sul lungomare, al raspio vetrino delle cicale nelle ore più calde del pomeriggio, a tutti i colori e profumi di quell'angolino di Calabria. Il dedalo delle viuzze della città vecchia qui e là variopinte per i murales, la mozzarella fresca del caseificio artigianale, il sapore incredibile dei pomodori maturati al caldo sole meridionale, la strepitosa granita al cedro di Pierino, il pesce freschissimo della "Guardiola" pescato e cucinato da Pino, i fusilli al sugo di capra del Ristorante "Gli Ontani" a Buonvicino, gli scogli della spiaggia del lungomare sud dove da bambina mi piaceva passare ore a catturare granchietti e chioccioline, i tramonti sul mare, la generosità e ospitalità della gente di Calabria, il piccante dei diavolilli, e il Pane! e che Pane! in grandi forme, da tagliare a fette, che rimane buono per tanti giorni!...
Che voglia di fuggire e andare laggiù. La tentazione ce l'ho ogni volta che prendo l'autostrada in direzione Savona. Devo uscire a Ceva per andare al lavoro, ma quanto vorrei tirar dritto e andare a ricaricarmi le pile nella mia bella Calabria.
Questa foto l'ho scattata lo scorso maggio, dal lungomare nord di Diamante. Il mare era un po' agitato, ma il colore e la luce erano splendidi. Ora ce l'ho come sfondo del desktop.

12 novembre 2006

Monte Alpet (1611 m s.l.m.)

Oggi escursione tranquilla. In programma c'era una passeggiata per Langhe, ma la nebbia ci ha fatto desistere e optare per un'altra destinazione.
Dopo una breve consultazione con i colleghi, abbiamo deciso di fare un giretto sul Monte Alpet. Siamo arrivati in auto fino alla Pra di Roburent e da lì abbiamo proseguito a piedi.
La giornata era davvero spettacolare, al sole faceva veramente caldo contando che siamo quasi a metà novembre.
Il Monte Alpet è piuttosto bassino, però la vista dalla cima è molto bella, sia verso il Monviso e la pianura (vedere foto allegata), sia verso le altre montagne delle Alpi Monregalesi.

11 novembre 2006

Passo del Duca (1989 m s.l.m.)

Dopo tante, troppe, settimane di inattività, finalmente ieri sono tornata a macinare km sulle nostre belle Alpi.
Giro breve ma comunque una bella camminata, con partenza da Pian delle Gorre (992 m s.l.m.) fino al Passo del Duca (1989 m s.l.m.).
La giornata era abbastanza limpida, temperatura molto gradevole al sole, un po' più fresca all'ombra. Davvero una bella escursione. Abbiamo anche visto un gruppetto di camosci, già con la scura livrea invernale, che stavano pascolando ai piedi del Marguareis.

07 novembre 2006

Ma che dovrei fare?

Ultimamente mangio poco. Poco appetito, lo stomaco per lo più chiuso. Diciamo che è per troppo stress.
Oggi passo tutta la mattina a lavorare. Gran parte del tempo l'ho trascorso in mezzo a un centinaio di vacche, per lo più libere, a schivare calci e a prendermi codate in faccia. Non ho fatto colazione. Non avevo fame. Ho preso un dito di caffé a metà mattina con due cucchiaini di zucchero, perché la fatica e l'ipoglicemia iniziavano a farsi sentire. Non bevo mai caffé, ma questo passava il convento e quindi meglio che niente.
Arrivo a casa che è ormai ora di pranzo. Però prima ci vuole assolutamente una doccia, visto che "profumo" decisamente di stalla. Tempo mezz'ora o poco più e ho finito, scendo in cucina perché ora un'idea di fame forse c'è. E cosa trovo? Tutto sbaraccato, nemmeno più un piatto per me in tavola. La pasta avanzata già data al cane. Ovviamente mi si è di nuovo chiuso lo stomaco. Fossi da sola è un conto. Ma io non vivo da sola. Ed è peggio. Perché qui pare che nessuno si sia accorto che esisto, che mangio poco o nulla e che sto male. Che bello.
Ho caricato i piatti e le pentole sporche in lavastoviglie e l'ho fatta partire. Poi me ne sono tornata qui in camera. Magari più tardi esco e vado a farmi un giro, per sbollire un po'.

04 novembre 2006

Volersi far del male

Svegliarsi la mattina e rendersi conto che, forse, oggi si sta un pochino meglio di ieri.
Ma poi andare al computer e mettersi a rileggere tutte le sue email...

01 novembre 2006

La nostra notte

Non ho mai scritto poesie. Non credo di esserne capace, ma invidio molto chi riesce a sublimare le emozioni in parole e a metterle nero su bianco.
Come ad esempio in questa, che non ho scritto io ma mio cugino Giovanni, pubblicata in un suo libro nel 1990 (Frammenti di Poesie, ed. La Ghisleriana).
Impressionante davvero quanto oggi ritrovi di me in questi versi.
La nostra notte
come un dolce incubo.
Il tuo profumo
addosso
era la vita.
E' sparito
contro la realtà crudele,
s'è fatto sudore freddo,
dolore.

Confusa e felice

Felice perché mi sta capitando una cosa bellissima grazie a una persona così splendida che ogni tanto mi viene il dubbio che esista davvero.
Confusa perché non so ancora che succederà.
Ma sono anche spaventata. Ho paura perché temo di perdere il controllo dei miei sentimenti e di dare una di quelle nasate memorabili.
Parimenti, ho paura di sbagliare ed essere io stessa la causa del fallimento.
Mi sento un po' come se fossi intenta in un'ascesa a una vetta altissima (giusto per restare in tema "montagne"). La cima è lì, la vedo, bellissima, sembra essere a poca distanza. In realtà il cammino è lungo e pieno di insidie. Certi momenti mi pare di essere su un sentiero facile e che la meta sia vicina, ma in altri è come aver che fare con rocce verticali dove un solo passo falso mi porterebbe a precipitare giù in fondo.
Però non voglio fuggire. Non posso scappare da una cosa che ancora non ho capito fino in fondo e che potrebbe essere qualcosa di importante.
Certe situazioni vanno affrontate con coraggio e forse con anche un briciolo di imprudenza.
Sempre meglio dire "abbiamo provato e non è andata" che restare per tutta la vita col rimpianto di non aver nemmeno tentato.
Il problema è che forse quest'altra persona la pensa diversamente.

Non so se questo post abbia una logica. Scusatemi. Ma, come ho detto, sono confusa.

[Aggiornamento delle 16]
Come al solito. Io NON posso essere felice. Perché quando capita, poi succede sempre qualcosa che mi fa ripiombare nello sconforto.
Per rimanere nella metafora di cui sopra: c'è stata una scossa di terremoto che ha agitato la "mia" montagna. E io sono rotolata giù. Ora sono di nuovo in fondo, ferita e attonita, tutta la strada percorsa annullata in un attimo.
Scrivevo che non volevo fuggire. Non fuggo, perché ho troppo male per decidere fare qualsiasi cosa.
Non so che succederà, se succederà qualcosa, se farò qualcosa. Non so più nulla ormai.
Un po' me lo sentivo che sarebbe andata così, devo avere un magnete interno attira-sfiga. Mi sono illusa che per _una_ volta le cose potessero andare in un'altra direzione, ma, come ho scritto, era solo un'illusione.
"La solitudine si paga in lacrime" e io sto di nuovo pagando... :°(